Cosa troverete in Gioco mortale - delitto nel mondo della trasgressione
Un ricco libertino, un avvocato gaudente e due donne
apparentemente miti e sottomesse. In mezzo il cronista salentino Rosario (Saru)
Santacroce che segue le indagini sull’ennesimo omicidio. È l’incipit del nuovo
giallo Gioco mortale – delitto nel mondo della
trasgressione, il secondo episodio della saga inventata da Cesario Picca,
già autore di Tremiti di paura. Stavolta
il simpatico giornalista Saru segue un assassinio che ha come sfondo il mondo
della licenziosità, dell’esibizionismo e della carnalità sfrenata. E svela
tutti i retroscena di una realtà che il pensiero unico massificato, voyeur e
pruriginoso, definisce corrotto, perverso e malato. Si tratta invece di un
mondo che è solo l’immagine riflessa di ciò che siamo e di ciò che
probabilmente sogniamo ma senza avere il coraggio di viverlo per davvero.
Perché, come spiega Saru, parafrasando Jung, la libido non è solo una pulsione
sessuale come la definiva Freud, ma una forma di energia psichica che
costituisce per l'uomo una spinta vitale che va al di là dell'ambito
esclusivamente sessuale acquistando il valore di una vera e propria
trasformazione spirituale. Perché la stagnazione della libido, tanto quanto una
diga che accumula senza una valvola di sfogo, può essere distruttiva per il
soggetto dando luogo a nevrosi, isteria, ansia, depressione, ossessione, fobia
e psicosi. Ancora una volta Saru infarcisce il racconto con citazioni salentine
ed esalta la vita in tutte le sue sfaccettature. E siccome il sesso ne è una
costante importante vive la propria intimità con spettacolare teatralità e con
naturalezza tanto da farla sembrare facilmente realizzabile. Da qui il
messaggio: meno sovrastrutture, meno tabù e più consapevolezza di se stessi e
delle proprie emozioni probabilmente aiuterebbero a creare un mondo migliore. Il
romanzo ha contenuti forti per cui è molto probabile che Zia Concezione non vi
permetterebbe di leggerlo…
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